Economia
circolare

Circular economy o green economy?

La circular economy (economia circolare) è un modello di economia che ruota principalmente intorno al processo produttivo e all’individuo, puntando a minimizzare il prelievo di risorse anche promuovendone il riutilizzo e rimettendole in ciclo con il riciclaggio, minimizzando la produzione e lo smaltimento di rifiuti.

La green economy (economia verde) è un modello più ampio che ruota intorno all’ambiente nella sua complessità e che si avvale anche dell’economia circolare, ma che include anche altri aspetti come il benessere e la resilienza degli ecosistemi, avendo il fine ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

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La normativa italiana di riferimento

  • Direttiva 2008/96/CE: regolamenta all’art. 6 i criteri dell’End of Waste recepiti nel nostro ordinamento all’art 184-ter del D.Lgs 152/2006;
  • D.Lgs 152/2006 Testo Unico Ambientale: è il testo di riferimento per tutti coloro che operano nel settore dell’igiene ambientale;
  • D.Lgs 116/2020: Modifica al Testo Unico Ambientale anche a seguito del recepimento delle direttive europee in ambito di rifiuti e di economia circolare. Con il D.Lgs 116/20 l’Italia, finalmente, dà attuazione alla disciplina comunitaria in tema di:
    • “Responsabilità Estesa del Produttore”: sostituendo l’art. 178-bis del D.Lgs 152/2006 e introducendo l’art. 178-ter viene attribuita al produttore di un bene/prodotto la responsabilità finanziaria o finanziaria e operativa della gestione della fase del fine vita del prodotto stesso (il momento in cui il bene diventa un rifiuto). In questo modo la responsabilità estesa del produttore diviene l’asse portante dell’economia circolare perseguita dall’UE e pone le basi al fine di riuscire a prolungare la vita dei prodotti (riutilizzo), farli durare nel tempo (riparazione), farli tornare in vita (riciclaggio), limitare la nascita dei rifiuti.
    • “Criteri di Priorità nella Gestione dei Rifiuti” l’art. 179 del D.Lgs 152/2006 dispone che la gestione dei rifiuti debba rispettare la seguente gerarchia:
      1. Prevenzione
      2. Preparazione per il riutilizzo
      3. Riciclaggio
      4. Recupero di altro tipo (per es. recupero di energia)
      5. Smaltimento
    • “End of Waste” – Cessazione della qualifica di Rifiuto l’art. 184-ter del D.Lgs 152/2006 stabilisce che un rifiuto cessa di essere tale quando viene sottoposto ad un’operazione di recupero e soddisfa tutte queste condizioni:
      1. La sostanza o l’oggetto sono destinati ad essere utilizzati per scopi specifici;
      2. Esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto;
      3. La sostanza o l’oggetto soddisfa tutti i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti;
      4. L’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà ad impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana;
  • Legge128 del 2/11/2019 di conversione del D.L. 3 settembre 2019 n. 101: l’art. 14-bis recepisce le direttive Ue del 2018 sull’economia circolare e modifica ed integra la disciplina relativa alla cessazione della qualifica di rifiuto (c.d. End of Waste) contenuta nell’art. 184-ter del Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006).

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