Dai processi di lavorazione meccanizzata dei materassi fuori uso in ingresso, si ottengono diverse tipologie di EoW (End of Waste) destinate al settore edilizio, all’automotive, al comparto arredamento e isolamento, e a tutte quelle realtà che desiderano sostituire nel loro processo produttivo, materiale riciclato alle materie vergini.
Materassi dismessi in ingresso in impianto
Materie Prime Seconde (End of Waste) riutilizzabili:
Poliuretano
Ovatta
Lana
Alluminio armonico
Lattice
Feltro
I numeri
Il rapporto sui Rifiuti Urbani redatto da Ispra, ci ricorda che il sistema di raccolta intercetta annualmente, su scala nazionale, circa 900.000 tonnellate di ingombranti, costituiti in gran parte da materassi dismessi, in quanto ad oggi nel nostro Paese i materassi sono ancora identificati genericamente come “Rifiuti ingombranti” e classificati con il Codice E.E.R. 20.03.07.
Tipologia rifiuti urbani ingombranti
Estratto della Tabella ISPRA – raccolta differenziata annua su scala nazionale
Questo vuoto normativo fa sì che i materassi vengano smaltiti in modo inadeguato, quindi trasportati dai cittadini presso le piattaforme comunali e gettati nel cassone degli ingombranti, per poi essere avviati a termovalorizzazione o smaltimento in discarica.
Non esiste nessun dato nazionale in grado di stabilire quanti materassi realmente vengano buttati via ogni anno.
Solo gli addetti al settore, separando questa tipologia dagli altri rifiuti, sono in grado di stimare che circa il 7% – 8% dei Rifiuti Ingombranti è rappresentato dai materassi fuori uso, per un numero approssimativo di 5 milioni di pezzi all’anno, una cifra pari alla superficie di 1.600 campi da calcio.
Recuperare e reinserire nel ciclo produttivo tali frazioni, significa favorire l’economia circolare, ridurre il riscaldamento globale, contribuire ai processi di neutralità delle emissioni di CO2.